giovedì 7 aprile 2011

Boss GT-10: molto più di una pedaliera.

La scorsa volta abbiamo parlato dei pedali singoli e delle pedaliere ma questa volta analizziamo le pedaliere e più nello specifico la Boss GT-10. Compatta esternamente  comunica un'idea di solidità già a prima vista e infatti è così, con tasti ben fissati che non lasciano spazi ad infiltrazioni di ogni genere, preservandone la durata. Nella scatola ci vengono forniti:
  • Caricabatterie;
  • Cavo USB per il collegamento con il PC;
  • Un libretto di istruzione, purtroppo in inglese;
  • Un certificato per l'estenzione della garanzia a 5 anni (per chi come me l'ha acquistata in un centro specializzato boss).
Presenta uno schermo LED, ottimo anche in condizioni di scarsissima visibilità, una scocca in metallo molto resistente e grandi tasti che ne facilitano la configurazione.
Ma veniamo alle specifiche tecniche. La GT-10 è dotata di un processore COSM molto potente che ricrea gli effetti nel modo miglior possibile. Infatti i suoni sono ben amalgamati tra di loro e soprattutto non presentano fruscii indesiderati. Abbiamo un'innumerevole presenza di amplificatori e preamplificatori, il chè all'inizio ci può annoiare in quanto certe volte la configurazione può durare veramente tanto, ma questo è un pregio per la varietà di suoni che possiamo ottenere.

Nella parte sottostante abbiamo gli effetti classici (Delay, Chorus, Flanger etc) e gli effetti "speciali" come il tremolio e le varie configurazioni che si possono ottenere con gli equalizzatori. La pedaliera è anche dotata del comodissimo pedale volume che, se premuto, ha la funzione di Cry Baby e devo dire che non è proprio eccezionale ma rende l'idea.

Passiamo ai banchi. Ne abbiamo più di 50 che si possono modificare e lo stesso numero di quelle che sono predefinite. Sono un pò troppe ma per chi suonare è un mestiere giustamente non bastano mai.
Queste sono le altre caratteristiche:
  • Patch Search: ricerca patch per tipo, stile, autore ecc.
  • Tuner: Accordatore (anche premendo due volte il singolo pedale o assegnandolo)
  • Input/Output: regola l'input/output di guitar 1, 2, 3 e USB
  • Patch Edit: per editare una determinata patch
  • Phrase Loop: accede al menù del Phrase Loop, scegliere tra registrare e suonare sopra o editare il suono dopo aver registrato, volume ecc..
  • Manual Setting: impostare i pedali come se fossero singoli effetti.. (1, 2, 3, 4 e Bank Up, Down)
  • Play Option: le varie impostazioni generali della GT
  • Control: imposta i pedali CTL 1, 2, V-Switch e il Pedale d'Espressione
  • LCD: impostazioni di contrasto dell'LCD
  • Midi: Impostazioni delle porte Midi
  • Usb: Impostazioni della porta Usb
  • Factory Reset: reset alle impostazioni di fabbrica
  • Liste, Effetti e Distorsioni
Questi sono gli elementi che ritroviamo premendo il bottone system.
La pedaliera suona bene ma si sente che è una pedaliera. Infatti i pedali separati li preferisco proprio perchè sono meno dispersivi e soprattutto hanno una resa migliore a livello del suono. In ogni caso la Boss GT-10 rappresenza un buon compromesso tra qualità e spesa. Infatti per crearsi una pedaliera di pedali singoli ci vorrebbero almeno 1.000 euro.

Arriva Guitar Pro 6: ottimo strumento per lo studio e la composizione.

E' finalmente uscita l'ultima versione di uno dei software più utilizzati e conosciuti per la trascrizione e didattica per chitarra e basso: Guitar Pro 6.

In questa versione non si usa più il classico metodo RSE ma si è passati ad Arobas Music. Le cose perciò sono cambiate in meglio e scopriamo subito perchè.
Pro Guitar Pro 6 rappresenta un novità rispetto al precedente GP5 in quanto in quest'ultimo si cecavano di rendere ralistici alcuni effetti che però compromettevano la stabilità e solidità del software stesso. Questo è uno dei punti di forza di Guitar Pro 6 poichè è stato stato plasmato per ospitare molti nuovi suoni, ampliati e migliorati, senza un sovraccarico rilevante.

Interfaccia
Aprendo la prima schermata quello che salta subito all'occhio è che la vecchia interfaccia sia stata finalmente abbandonata per una nuova e più dinamica schermata in stile preview. Da qui si capisce come sia stato fatto uno sforzo importante per essere concorrenziali, almeno per quanto riguarda la chitarra e il basso, con altri software di notazione come Sibelius o Finale. Ciò che mi piace è che ora quello che vedi e quello che avrai anche alla stampa del progetto, senza bisogno di strumenti preview poco agili e non sempre affidabili. Questo lo rende ancora di più un tool utilissimo per la didattica o per pubblicare i propri spartiti in modo professionale.


Si nota nell'interfaccia, inoltre, un certo avvicinamento alla filosofia Adobe Reader, ovvero i contenuti posizionati sulla destra mentre sulla sinistra una sezione menù con 'linguette' interattive permette di accedere a tutti i comandi per quanto riguarda la notazione, l'accordatura e il tipo di strumento selezionato, il suono, l'editor degli accordi e quello per i testi. In questo modo tutto è sotto mano, e aprendo i diversi menù la visione è molto chiara.Nella parte bassa dello schermo è stata invece mantenuta una delle idee vincenti del programma fin dall'inizio, o quasi, la sezione multitraccia a 'blocchi', che fa capire immediatamente quali sono attive (che suoneranno) o meno.Editing
Uno dei punti che ha reso così celebre Guitar Pro è proprio la capacità di editing degli spartiti per chitarra e basso ad un livello molto minuzioso e tale da poter rendere a chi legge l'idea di tutte le tecniche utilizzate, anche quelle solitamente non trascrivibili da altri software come bending complessi, slide di ogni tipo, utilizzo della leva e persino del wha. Da questo punto di vista la versione 5 aveva già fatto diversi passi avanti decretando la supremazia di GP rispetto ad altri software come PowerTab.
A differenza del pianoforte, che vanta una tradizione secolare e la cui trascrizione ha raggiunto una stabilità nella codifica riconosciuta da tutti, la chitarra elettrica ha raggiunto solo da qualche decennio un livello tecnico e specialistico tale da richiedere strumenti e codici che ne permettessero la trascrizione tecnica. Ancora oggi la codifica non è universale, ogni software o rivista cerca di 'brevettarne' uno proprio per guadagnare rispetto alla concorrenza. Questo non è un bene in assoluto ma ha fatto si che molte cose convergessero nel tempo secondo buon senso.

Una critica me la lascio per l'editor dei bending che era una delle cose migliori e più flessibili della versione precedente, ora è più rigido e non permette più di creare un bending a piacere se non legando diverse note assieme. Per i chitarristi classici, o i flat-pickers, bella la nuova funzione per l'editing di più voci contemporanee. Attraverso un sistema di trasparenze e colori si possono aggiungere fino a 4 voci di polifonia separate.

Suoni
Anche se un software di notazione chiaramente non può competere nel realismo dell'esecuzione con un musicista vero, i pacchetti delle diverse case hanno puntato molto in questi anni nel rendere migliore e più verosimile il playback delle tracce scritte. Finale già da anni si è affidato alle librerie di strumenti virtuali Garritan per orchestra, Arobas, come dicevamo, ha sviluppato dall'edizione 5 il motore sonoro RSE, che ora viene sviluppato ulteriormente e decisamente migliorato. Visto il proliferare di software emulazioni di amplificazione per chitarra e basso, Arobas per Guitar Pro 6 ha scelto proprio questa strada. Potrete infatti realizzare un setup da vero chitarrista con tanto di amplificatori di diversi modelli, pedali distorsori, effetti e sezione master da mixer. Inoltre si può scegliere tra tre modelli di chitarre elettriche, con sottoselezione per i pickup desiderati, e 3 acustiche.

Ci sono 5 slot a disposizione da poter riempire a piacere con una selezione di 11 amplificatori per chitarra, 3 per basso, 14 pedali distorsori, 9 effetti di modulazione, 3 tremolo/vibe, 2 compressori, 2 pitch transposer (Octaver e Whammy), 11 filtri (compressi Wah e Volume) e 3 tra delay e riverberi. Nella sezione Master troviamo invece 2 compressori, 2 Eq e 5 riverberi da banco.

E' un software molto divertente che, se usato nel modo giusto, è il miglior alleato di un chitarrista!

mercoledì 6 aprile 2011

Gli effetti che un chitarrista dovrebbe sicuramente avere.

Parto dalla considerazione che gli effetti da avere dipendono dai gusti personali, ma ci sono degli effetti dei quali non si può fare a meno. Prima di andare sulla scelta dei tipi di effetti vediamo quale marca scegliere. Gli effetti prodotti da diverse aziende, infatti, sono diversi tra loro, questo perchè essenzialmente questi vengono prodotti in modi diversi e ne esistono di diversi tipi:
  • Digitali: caratterizzati da un suono più freddo in quanto possiedono un processore;
  • Analogici: più caldi ma stanno cadenso in disuso.
Una volta stabilito il tipo di effetto che vi piace di più passiamo alla marche:
  • Boss: a mio parere la migliore in quanto produce effetti di qualità alta, sia dal punto di vista dei materiali che del suono;
  • DigiTech: produce soprattutto effetti dal basso costo e questo influisce in modo rilevante sulla qualità del prodotto (ma giustamente tanto mi da tanto).
  • Dunlop: azienda molto seria che produce effetti di qualità quali la serie DMX, molto ben realizzata.
Esistono inoltre effetti singoli a pedale e le pedaliere:
  • Pedali singoli: sono pedali che costano in media 90 € e possiedono solo un effetto;
  • Pedaliere: sono un agglomerato di effetti e costano, a seconda dei modelli, sui 300 €;
Personalmente preferisco i pedali singoli, anche dopo aver provato delle pedaliere, perchè sono molto più credibili dal punto di vista e le pedaliere sono troppo dispersive e molto spesso difficili da settare.

Dopo aver scelto queste componenti siamo pronti a passare agli effetti veri e propri. A mio parere un chitarrista Rock non può fare a meno dei seguenti effetti: Delay, Chorus, Over Drive e Compressore.
Il Delay è molto utile per suonare dei fraseggi oppure durante un assolo per riempire molto più di quanto non lo sia la melodia.
Il Chorus è molto importante nelle fasi in cui c'è il cantato, supportando il cantante con una melodia molto leggera e vellutata. Molti lo usano anche negli assoli creando però molta confusione.
L'Over Drive non è altro che un distorsone e lo si può scegliere in base al gain che ci serve infatti le varie aziende lo producono con diversi apporti di gain. Molto importante per i ritornelli e degli assoli poco spinti.
Infine arriviamo al Compressore, che secondo me, è uno dei più indispensabili. Serve infatti a troncare, stoppare e tagliare le frequenze. E' molto utilizzato nel Rock ad esempio da David Gilmoure che con questo effetto ha scritto la storia del Rock Psichedelico.

Recensione Marshall MG100Dfx: ottimo per chi inizia.

Il Marshall MG100Dfx è un amplificatore combo a transistor. Appena acquistato, la scatola, oltre all'amplificatore, presenta un footswitch ed il libretto delle istruzioni con i vari settaggi.
Caratteristiche del suono: come tutta la serie MG ha un suono che può andare dal molto graffiante (aumentando le frequenze alte - TREBLE) al molto soffice e vellutato (impostando le frequenze basse - BASS). Possiamo definirlo perciò molto versatile, infatti si adatta perfettamente per suonare Rock Classico, con un suono molto leggero ma distorto, Hard Rock, aumentando le frequenze medie ed infine Metal con una miscela di frequenze che ci permette di ingrossare il suono e al tempo stesso renderlo più graffiante.
Possiede una serie di funzioni che elencherò quì di seguito:
  1. Clean/Crunch: questo è il bottone che ci permette (senza l'utilizzo del footswitch)di passare da un suono clean (cioè pulito e leggero) ad un suono crunch (ossia un suono più distorto che però non si può chiamare distorsione ed è tipico degli anni 80-90);
  2. OD1/OD2 select: questa funzione si attiva solo sul canale della distorsione. Scegliendo OD1 (con il tasto sollevato) si ha un suono distorno con un livello di Gain molto leggero perciò adatto per il Rock Classico. Se si seleziona OD2 invece si ha una distorsione molto più corposa adatta per progressioni alle quali volete dare più spessore;
  3. Preset/Adjust: è la sezione dell'amplificatore dedicata agli effetti. Su questo Marshall abbiamo infatti la presenza di 4 effetti: Chorus/Delay, Chorus, Delay, Flanger. Sono effetti utili ma su questo amplificatore il settaggio degli effetti è molto complicato in quanto npossiede solamente un paramentro;
  4. FX Level: serve ad aumentare o a diminuire la presenza dell'effetto che avete scelto;
  5. Reverb Level: è il classico riverbero ma ad alti livelli tende ad essere troppo caotico;
 I pro di questo amplificatore sono:                                          
  • Estetica ccettabile;
  • Suoni molto versatili;
  • Peso ridotto;
  • Ottimo per chi inizia a suonare.
I difetti invece:
  •  Effetti difficilmente utilizzabili;
  • Lievi fruscii quando si alza il Gain;
  • Riverbero troppo presente.

3 siti per le tablature GuitarPro.

Oggi parliamo delle tablature. Quante volte vi siete trovati in un sito pieno di pubblicità dove non riuscivate neanche a scaricare le tablature perchè il pulsante del download era nascosto? Bene nei seguenti siti questo problema non c'è dal momento che sono molto semplici da utilizzare e soprattutto con poca pubblicità.
Partiamo con tablatures.tk: 4 Stelle.  Un sito molto intuitivo con veramente tante tablature in formato .gp3 .gp4 e .gp5. Sono un pò più difficili da trovare le tablature di GuitarPro 5 ma ci sono e per effettuare una ricerca all'interno di questo sito basta posizionarsi nell'area Search (in alto a inistra) e scrivere cioò che stiamo cercando. Nel sito ci sono più di 40.000 tablature e molti articoli sul tema.

Continuiamo con ultimate-guitar.com: 3 Stelle. Ha il vantaggio di essere uno dei più grandi host di tablature ma purtroppo è pieno di pubblicità spesso anche invadenti. In ogni caso quì trovate davvero di tutto.

Ecco invece 911tabs.com: 4.5 Stelle. Questo a mio parere è uno dei più grandi siti nel web per quantità di tablature. Sono più di 4 milioni e mezzo ma a volte si trovano tablature a metà e senza alcuni strumenti.

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